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Questo articolo è il quarto di una serie di otto guide dedicate al recupero di criptovalute perse.

Nel post introduttivo, ‘Come Recuperare Criptovalute Perse Inviate a Blockchain, Network o Indirizzi Sbagliati‘, abbiamo discusso le cause, le nozioni di base, gli errori che possono portare alla perdita delle nostre monete e le operazioni preliminari per ritrovarle.

E’ una lettura raccomandata in abbinamento alle informazioni che seguono, in quanto contiene indicazioni utili in generale e vengono spiegati processi e scenari che qui per brevità saranno dati per scontati.

In questo articolo (e in ciascuna delle otto guide) ci concentreremo solo sulla situazione specifica e le relative soluzioni.

Trattandosi di Bitcoin sulla Binance Chain, un altro tassello preliminare è la comprensione delle differenze tra diversi network, criptovalute e token come i BEP2 e i BEP20. Se necessario possiamo documentarci leggendo questo articolo di approfondimento.

Infine è utile avere una buona familiarità col Binance Wallet e le funzionalità che offre, in quanto in situazioni che coinvolgono le reti Binance e i loro token è uno strumento spesso indispensabile per recuperare con successo le monete.

Essendo un clone di MetaMask, se non lo abbiamo ancora fatto possiamo iniziare a capire i meccanismi di base di questo tipo di wallet leggendo il tutorial dedicato.

Punti Chiave:
Nel momento in cui preleviamo una criptovaluta spesso ci troviamo di fronte diverse opzioni. E’ necessario riconoscere il network corrispondente, in quanto ogni blockchain lavora separatamente e non comunica con le altre.
A causa dell’abitudine a inviare token ERC20 e vederli apparire nell’account Ethereum, si può essere portati a pensare che lo stesso valga automaticamente anche per i token BEP2 inviati a un indirizzo Binance BNB.
Anche se i nostri Bitcoin BEP2 non sono arrivati, se siamo in possesso delle chiavi private o della seed phrase è facile recuperarli.
Per riottenere accesso alle nostre monete è sufficiente importare le chiavi private in un portafoglio alternativo che supporta token BEP2.

SCENARIO: Abbiamo inviato Bitcoin a un nostro indirizzo 'bnb' sulla Binance Chain (BEP2 token) e non li abbiamo ricevuti.

Questa situazione rientra nelle casistiche dello scenario numero due dell’articolo di presentazione, che riguarda l’invio di criptovalute sulla blockchain sbagliata ma a un indirizzo di cui controlliamo le chiavi private.

Errori di questo tipo sono piuttosto frequenti. Chi usa exchange come Binance o Gate.io, al momento di prelevare si trova di fronte una serie di opzioni che possono disorientare.

In particolare viene chiesto di selezionare il network: se abbiamo comprato un po’ di Bitcoin su Binance ci vengono presentate quattro possibilità.

Ognuna ha una sua commissione sul prelievo che spazia dai 20 centesimi ai 30 euro. Ovviamente chi non ha un po’ di esperienza può essere tentato di selezionare l’opzione più economica, senza porsi troppe domande.

Inoltre, siccome siamo abituati a gestire ERC20 token, e sappiamo che inviandoli allo stesso indirizzo del nostro account Ethereum arrivano tranquillamente a destinazione, è naturale pensare di poter spostare Bitcoin secondo le stesse dinamiche: prelevandoli sulla Binance Chain come token e aspettandoci di vederli apparire nel nostro account Binance.

Tecnicamente è quello che dovrebbe succedere, e in questo scenario specifico il problema emerge banalmente per via del fatto che sono pochi i portafogli che supportano Bitcoin in questa versione.

Il risultato è che copiamo il nostro indirizzo Binance dal wallet di destinazione, lo incolliamo nell’interfaccia dell’exchange e selezioniamo la rete BNB, non immaginando che non vedremo arrivare niente.

Ricordiamo che ogni criptovaluta esiste solo sulla sua blockchain. Prelevare Bitcoin come BEP20, BEP2 o ERC20 significa che non abbiamo prelevato Bitcoin, ma una sua rappresentazione sulle blockchain di Binance o Ethereum.
Binance è innanzitutto un exchange, poi una criptovaluta (Binance Coin – BNB) e infine due blockchain distinte: la Binance Chain (token BEP2) e la Binance Smart Chain (token BEP20).

Possiamo riassumere la situazione in questa tabella, tratta dall’articolo dedicato alle differenze tra criptovalute e token sulle varie blockchain.

I wallet indicati sono tra gli strumenti che ci permettono di risolvere la situazione (o meglio ancora di evitare problemi simili a chi già li usa), in quanto riconoscono la versione tokenizzata di BTC che fa al caso nostro.

Criptovaluta Network Formato Indirizzo (inizia con) Supporto Exchange / Wallet Invio a Risultato
Bitcoin – BTCB Binance BEP2 bnb Binance / Trust Wallet, SafePal, Coinomi, Math Wallet, Binance Wallet Indirizzo bnb Ok

Per fortuna finché l’indirizzo di ricezione è non custodial, ovvero siamo in possesso delle chiavi private, è possibile recuperare le nostre criptovalute.

Il risultato sarà ‘Ok’ solo nei casi in cui l’invio è avvenuto verso uno dei wallet che supportano questa versione di Bitcoin e verso un indirizzo ‘bnb’.
Può capitare di compiere errori simili non solo nel prelevare da un exchange, ma anche da wallet a wallet, nel caso in cui ad esempio inviamo token BEP2 a un indirizzo ‘bnb’ appartenente a un wallet che non li supporta.
I passaggi spiegati in questo articolo sono validi per il recupero di qualsiasi token BEP2.

Soluzione:Di fatto i nostri BTC sono arrivati sulla Binance Chain, sotto forma di BEP2 token.

Se il wallet che usiamo non supporta Bitcoin in questo formato, dobbiamo semplicemente trovare il modo di accedervi.

In pratica dobbiamo metterci in condizione di gestire il nostro indirizzo Binance dall’interno di un wallet che è in grado di mostrare token BEP2.

Ci sono le seguenti possibili soluzioni:

  • Se usiamo un hardware wallet Ledger ci basterà accoppiarlo a Binance Wallet, selezionare al suo interno la rete Binance BNB e poi aggiungere il ‘Custom ID’ di Bitcoin BEP2.
  • Se usiamo wallet che consentono di esportare la chiave privata basterà copiarla e importarla in portafogli che supportano i token BEP2 della Binance Chain, come Binance Wallet, Trust Wallet, SafePal, Guarda o Math Wallet.
  • Se usiamo un wallet che non consente di esportare la chiave privata dobbiamo ricorrere alla seed phrase, e importarla in un portafoglio che accetta seed di 12 o 24 parole (tutti quelli già elencati, tranne Binance Wallet che non permette di importare tramite frase mnemonica).

In sintesi i passaggi da seguire sono:

  • Accoppiare il wallet originale quando possibile, oppure recuperare e importare la chiave privata in un wallet alternativo.
  • Selezionare il network Binance Chain al suo interno.
  • Aggiungere l’identificativo (‘Custom ID’, ‘Asset Name’ o ‘Asset ID’) di Bitcoin BEP2 token, se questo non viene visualizzato automaticamente..

A tal punto abbiamo riguadagnato accesso ai nostri BTC e possiamo decidere se conservarli su questa rete oppure rispedirli all’exchange e prelevarli nel formato nativo sul network di Bitcoin.

Dimostrazione:Per questa dimostrazione immaginiamo uno scenario nel quale usiamo Exodus Wallet e importiamo la chiave privata dell’account Binance in Binance Wallet:

  • Exchange: Binance.
  • Wallet: Exodus.
  • Wallet di Recupero: Binance Wallet.
Binance Wallet esiste esclusivamente come estensione del browser (Brave, Chrome, Firefox, Edge), scaricabile QUI. Nel cercare la versione per smartphone troveremo solo l’app dell’exchange, che non va confusa col portafoglio.
Il wallet ufficiale per mobile dell’ecosistema Binance è Trust Wallet, acquisito dall’azienda nel 2018.

Abbiamo comprato un po’ di Bitcoin su Binance e vogliamo prelevarli. Attirati dalle bassissime commissioni di prelievo decidiamo di usare la Binance Chain. Per farlo apriamo il nostro wallet, accediamo all’account Binance Coin BNB e copiamo l’indirizzo di ricezione.

Torniamo su Binance e incolliamo l’indirizzo. Bisogna ammettere che l’exchange, ben consapevole della facilità con cui in molti fanno confusione, fa tutto il possibile per invitarci a controllare che siamo sicuri di cosa stiamo facendo.

In questo caso ci chiede di verificare se la piattaforma a cui stiamo inviando richiede un memo/tag associato all’indirizzo, componente a volte necessaria in alcuni network, tra i quali la Binance Chain.

Siccome Exodus Wallet non richiede l’inserimento di un tag lasciamo vuoto questo campo. Notiamo che l’exchange, riconoscendo che l’indirizzo inserito non appartiene al network di Bitcoin e non è compatibile con la Binance Smart Chain (indirizzi ‘0x’ BEP20), seleziona automaticamente la rete corrispondente.

A questo punto, come per qualsiasi prelievo, ci assicuriamo che i dati inseriti siano giusti e confermiamo.

Dopo qualche minuto, non avendo ricevuto niente, andiamo a verificare cosa è successo visitando lo storico delle transazioni all’interno del nostro account sull’exchange.

Come sempre, in questi casi, il passaggio fondamentale consiste nel controllare su un blockchain explorer a che punto è la transazione. E’ sufficiente individuare la voce corrispondente e cliccare sull’icona a forma di link per aprire automaticamente la pagina che la riguarda.

Come vediamo la transazione è avvenuta sulla Binance Chain ed è andata a buon fine. Quindi non abbiamo perso niente, i token sono registrati sulla blockchain e sono nostri: dobbiamo solo trovare il modo di accedervi.

E’ il momento di recuperare la chiave privata da Exodus Wallet. In questo portafoglio per farlo bisogna aprire la pagina della criptovaluta in questione, cliccare sui tre pallini in alto a destra e selezionare ‘View Private Keys‘. Inserendo la password è possibile visualizzare la chiave privata dell’indirizzo che abbiamo inserito nell’exchange.

Per chi usa wallet che non consentono di esportare la chiave privata, è necessario servirsi della seed phrase, importandola in portafogli alternativi che non solo supportano la Binance Coin ma consentono anche di ricreare account esterni con questo metodo.

Per la massima compatibilità e probabilità di successo, tra quelli che accettano seed phrase sia di 12 che di 24 parole troviamo Trust Wallet, SafePal, Guarda o Math Wallet, come indicato nella tabella di prima.

Il percorso è sempre di questo tipo:

  • Dall’elenco dei wallet nel menu principale selezioniamo ‘Aggiungi Wallet’ (spesso un’icona ‘+’).
  • Anziché ‘Crea Wallet’ selezioniamo ‘Importa Wallet’.
  • Tra le opzioni di importazione scegliamo ‘Importa Seed Phrase’ (a volte ‘Frase Mnemonica’).

Un metodo più snello, per molte criptovalute, è ricavare la chiave privata inserendo la seed nel convertitore di Ian Coleman, del quale QUI troviamo un tutorial completo.
Purtroppo al momento la Binance Coin non figura nell’elenco delle decine di criptovalute supportate, ma, vista la grande popolarità di questo network, è una buona idea controllare che nel frattempo non sia stata aggiunta.
Esporre le private keys o la seed phrase del nostro wallet digitandole online o in un software può comportare la perdita di tutti i nostri asset. I procedimenti che le coinvolgono vanno gestiti con la massima cautela.

A questo punto dirigiamoci in Binance Wallet, che avremo già impostato sulla Binance Chain. Dal menu principale selezioniamoImporta Account‘ e incolliamo la chiave privata.

Così facendo il nostro account Binance Coin apparirà al suo interno. La maggior parte dei token in questo wallet compaiono automaticamente e quindi può darsi che i nostri BTC siano già visibili. In questo caso però notiamo che ciò non è avvenuto.

Non è il caso di allarmarsi perché come detto l’importante è sapere che sulla blockchain la transazione risulta ed è confermata.

Per aggiungere manualmente un token in Binance Wallet è sufficiente cliccare sull’icona ‘+’ in basso nella schermata principale dell’interfaccia.

Comparirà una lista di token BEP2, e siccome in cima all’elenco vengono mostrati gli asset con un saldo positivo, i nostri Bitcoin BEP2 sono immediatamente visibili. Selezionando la spunta sulla destra li importeremo nel wallet.

Fatto! Non appena confermiamo e completiamo tutti i passaggi i nostri 0.00067 Bitcoin compaiono nel saldo dell’indirizzo.

E’ importante ricordare che anche se qui abbiamo ritrovato i nostri Bitcoin BEP2, Exodus andrà avanti a non vederli (a meno che in futuro il team di Exodus non deciderà di integrare questa versione di BTC tra i token supportati).

I wallet non salvano nessun dato relativo alla blockchain. Ogni informazione che mostrano è strettamente correlata allo stato corrente della blockchain, nel senso che un wallet riporta quello che vede al momento sulla rete. E’ per questo che anche se passiamo da un portafoglio all’altro, e interagiamo con le nostre monete usando diversi strumenti, transazioni e saldi risultano sempre automaticamente aggiornati.

In caso di token non inclusi nell’elenco interno del wallet, in alternativa possiamo importarli come ‘Custom Asset’. Per farlo ci serve il loro ‘Asset ID’, un identificativo equivalente al numero di contratto dei token ERC20 e BEP20.
Per trovarlo dirigiamoci sul Binance Chain explorer alla voce assets.

Come vediamo in cima alla lista c’è proprio Bitcoin BTCB BEP2. Per qualsiasi altro token che vogliamo recuperare sarà sufficiente inserire il nome e visitare la pagina con i dati che lo riguardano, incluso in alto a sinistra il suo ID (‘Asset Name‘, che nel caso di Bitcoin BEP2 è ‘BTCB-1DE’).

Basterà copiarlo e incollarlo tra i ‘Custom Asset’ all’interno di Binance Wallet per completare l’importazione.

A questo punto possiamo scegliere se conservare Bitcoin in questo formato oppure procedere per ottenerne la versione nativa. In tal caso è necessario rispedire BTC BEP2 su Binance, e dobbiamo stare attenti a depositare esattamente sulla stessa rete.

Apriamo la finestra per versare Bitcoin e qui selezioniamo di nuovo la Binance Chain, perché in caso contrario, essendo il wallet dell’account Binance di tipo custodial, non c’è modo di sapere le chiavi private, e quindi rischiamo di perdere per sempre i nostri fondi (ogni exchange ribadisce profusamente che errori di invio commessi dall’utente comportano la perdita delle cripto movimentate).

Come accennato prima, perché il deposito vada a buon fine, la Binance Chain richiede un memo da abbinare all’indirizzo. Copiamo entrambi.

Procediamo col prelievo tornando in Binance Wallet e incollando indirizzo e memo fornitoci da Binance per depositare Bitcoin BEP2.

E’ importante sottolineare che, come per tutti i network, le fees sulle transazioni vanno pagate con la criptovaluta nativa, in questo caso Binance Coin (BNB) in versione BEP2.

Anche se sulla Binance Chain queste commissioni sono molto basse, se non disponiamo di un minimo di BNB siamo bloccati.

In tal caso dovremo quindi comprare qualche euro di BNB e inviarlo allo stesso indirizzo (quello dove si trova Bitcoin BEP2). Appena lo riceviamo possiamo procedere con la transazione verso l’exchange

Nel giro di qualche minuto la cifra inviata comparirà nel nostro saldo su Binance. A quel punto potremo effettuare il prelievo sulla rete di Bitcoin.

Conclusioni:Come notiamo c’è tantissimo da sapere e ci vuole poco a commettere qualche imprecisione. Per fortuna però le possibilità di rimediare sono molte e in questo articolo abbiamo scoperto i passaggi essenziali di un percorso che permette di risolvere agilmente qualsiasi circostanza analoga.

Risorse correlate:

Terminologia Delle Criptovalute – Glossario Veloce
10 Errori da Evitare con le Criptovalute – Guida Gratuita
Come Recuperare Criptovalute Perse Inviate a Blockchain, Network o Indirizzi Sbagliati
La Differenza tra Criptovalute e Token ERC20, BEP2, BEP20, SPL e TRC20 + Come non Commettere Errori nel Prelevare
Cos’è Metamask Wallet, come Installarlo e come Usarlo su Desktop e Mobile – Guida Metamask Completa – Parte 1


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