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Crypto Confusion:Bisogna ammettere che muovere criptovalute senza fare errori non è così facile come sembrerebbe a un primo approccio.

Apriamo un account su Binance, compriamo un po’ di Bitcoin e al momento di prelevare ci vengono presentate quattro opzioni. Ognuna ha una sua commissione sul prelievo che spazia dai 20 centesimi agli oltre 30 euro.

Ovviamente per chi non ha un po’ di esperienza è facile andare nel panico. Peggio ancora si può essere tentati di selezionare l’opzione più economica, senza porsi troppe domande.

In questo articolo cercheremo di spiegare le differenze tra i vari network, e come conviene gestire prelievi e movimentazioni in base alle nostre necessità.

Punti Chiave:
Ogni blockchain ha la sua criptovaluta nativa e ogni criptovaluta esiste esclusivamente sulla propria blockchain. Solo quella è la vera moneta. Le versioni che troviamo su altre reti sono collegate e permettono di riscuotere l’asset originale, in quanto lo rappresentano, ma di fatto non costituiscono la criptovaluta in oggetto.
A causa della mancanza di compatibilità tra le diverse blockchain, i network principali hanno sviluppato versioni tokenizzate delle criptovalute più popolari per consentire di utilizzarle internamente, principalmente in operazioni di finanza decentralizzata (DeFi).
Per questo motivo nel momento in cui preleviamo una criptovaluta spesso ci troviamo di fronte a diverse opzioni. E’ necessario riconoscere il network corrispondente o rischiamo di perdere le nostre monete, in quanto ogni blockchain lavora separatamente e non comunica con le altre.
Conoscere i network principali, le versioni di ogni criptovaluta disponibili sui vari exchange/wallet e i formati degli indirizzi, permette di evitare gli errori più comuni.
Se la nostra intenzione è semplicemente conservare Bitcoin o Ethereum, dobbiamo prelevare la criptovaluta nativa. Bitcoin in versione ERC20, BEP2, BEP20, TRC20 e SPL, non è Bitcoin.

Come Funzionano i Vari Network:La prima cosa da capire è che ogni criptovaluta in realtà esiste solo sulla sua specifica blockchain. Ogni progetto ha un suo ecosistema e tutte le transazioni e operazioni avvengono al suo interno, senza che sia possibile interagire con le altre reti.

Bitcoin, Ethereum, la Binance Coin, Solana, Polkadot, Cardano e Tron esistono esclusivamente sulla propria blockchain e ne costituiscono la criptovaluta nativa, che viene utilizzata per pagare le fees sulle transazioni (come spiegato ad esempio per Ethereum in questo articolo).

Molti network supportano poi dei token, ovvero criptovalute che nascono al loro interno sotto forma di contratto e ne condividono le regole.

Ciascuna piattaforma usa indirizzi in un formato specifico che applica anche ai propri token.

Ethereum è un network decentralizzato di computer (Ethereum Virtual Machine – EVM) che ospita la criptovaluta nativa chiamata Ether (ETH), tutti i token ERC20, e gran parte delle DApp del Web 3.0.
Binance è innanzitutto un exchange, poi una criptovaluta (Binance Coin – BNB) e infine due blockchain distinte: la Binance Chain (rinominata nel 2022 ‘BNB Beacon Chain’, ospita i token BEP2) e la Binance Smart Chain (rinominata nel 2022 ‘BNB Smart Chain’ e da allora chiamata in entrambi i modi o semplicemente ‘BSC’, ospita i token BEP20). La differenza è che mentre la Binance Chain permette solo l’utilizzo di token, la Binance Smart Chain è una blockchain parallela e simile a Ethereum che supporta anche smart contract e la realizzazione di applicazioni decentralizzate (DApp).

Tra i token di Ethereum, denominati ERC20 per via dello standard tecnico che utilizzano, troviamo progetti come Uniswap (UNI), Chainlink (LINK), Shiba Inu (SHIB) o il Basic Attention Token (BAT).

Sulla Binance Chain i token sono denominati BEP2: ad esempio Pancake Swap (CAKE), Bakery Swap (BAKE) o Venus (XVS). I token BEP2 esistono anche sulla Binance Smart Chain (BSC) in versione BEP20, che è compatibile con la Ethereum Virtual Machine, e quindi utilizza indirizzi con la stessa sintassi di quelli ERC20.

Tron ospita tra gli altri il token BTT del famoso protocollo BitTorrent, mentre su blockchain di ultimissima generazione come Solana, i cui token usano lo standard SPL, troviamo monete come Serum (SRM), Oxygen (OXY) e Raydium (RAY).

La ragione dell’esistenza dei token è che molti progetti preferiscono affidarsi alla collaudata infrastruttura di una blockchain preesistente piuttosto che investire le risorse a disposizione nella realizzazione di una propria piattaforma.

La confusione inizia nel momento in cui ci rendiamo conto che non solo all’interno di ogni network troviamo la specifica criptovaluta e i token realizzati sulla sua piattaforma, ma molto spesso anche ulteriori token usati per rappresentare sia altre criptovalute che token di altre reti. Chiaro no ;)?

In pratica, per ciascun network, esistono queste distinzioni:

  • La criptovaluta nativa (ad esempio Ether su Ethereum).
  • I token realizzati sulla propria piattaforma (ad esempio Uniswap su Ethereum).
  • Token che rappresentano criptovalute di altre blockchain (ad esempio Bitcoin in versione BEP20 sulla Binance Smart Chain).
  • Token che rappresentano token di altre blockchain (ad esempio Uniswap BEP20 sulla Binance Smart Chain).

Per visionare l’impressionante numero di possibilità esistenti, è illuminante dare un’occhiata, su blockchain explorer, alle liste complete dei token disponibili in ciascuno dei network menzionati:

Opzioni di Prelievo:Ora sappiamo perché, in base a dove abbiamo acquisito una certa criptovaluta, questa sarà quasi sempre prelevabile in più versioni, ognuna appartenente a un certo network e con indirizzi in un formato specifico.

Tornando all’esempio di Binance: su questo exchange troviamo la Binance Coin, BNB, in versione BEP2 e con indirizzi che iniziano con ‘bnb’. E’ disponibile però anche nella variante Binance Smart Chain, EVM compatibile, con indirizzi che iniziano con ‘0x’.

Ethereum invece può essere prelevato nel suo formato nativo, Ether, oppure come BEP2 o BEP20 token. Bitcoin esiste su Binance in 4 versioni, e anche solo all’interno del network di Bitcoin i suoi indirizzi hanno tre formati, che iniziano rispettivamente con ‘1’, ‘3’, e ‘bc1’.

Il network di Bitcoin ha subito diversi aggiornamenti e attualmente supporta quattro tipi di indirizzi:
– Legacy (P2PKH), iniziano con ‘1’.
– Nested SegWit, o semplicemente Segwit (P2SH), iniziano con ‘3’.
– Native SegWit (P2WPKH o Bech32), iniziano con ‘bc1q’.
– Taproot (P2TR, Bech32m): iniziano con ‘bc1p’.
A livello di protocollo sono compatibili ma non tutti i wallet ed exchange li supportano. Bisogna quindi verificare che il wallet/exchange/destinatario accetti il formato che vogliamo usare. Nel dubbio, o per movimentazioni consistenti, possiamo fare una piccola transazione di prova.
Il fatto che un wallet o exchange sia in grado di gestire BTC, ETH o BNB, non significa necessariamente che supporti tutti i network disponibili o tutti i formati di indirizzi esistenti. Quasi certamente la versione nativa sarà supportata. Tuttavia non è garantito, come testimoniato dalla controversa scelta dell’exchange Binance di permettere di prelevare alcune coin solo sulle proprie reti (BEP2 e BEP20) e non su quella nativa della criptovaluta in questione.
E’ importante sottolineare che le numerose piattaforme compatibili con la Ethereum Virtual Machine usano tutte lo stesso formato di indirizzi, che iniziano con ‘0x’.

Questa situazione può portare a scenari assurdi, come quello che si trova ad esempio di fronte chi prova a prelevare USDT, la stablecoin basata sul dollaro americano, su un exchange come Gate.io: ci sono ‘solo’ nove opzioni…

Non che su altri exchange sia meglio, con le tredici (!) varianti disponibili su Binance e le sei di Kraken.

Coinbase ci semplifica la vita, invece. Una sola possibilità, ERC20 token, che però risente dei famigerati alti costi dei prelievi su Ethereum.

Le Cause:La domanda quindi sorge spontanea: a che serve avere tutte queste varianti? I motivi sono numerosi ma si possono ricondurre a due ragioni essenziali:

  • 1- Incentivare l’uso del proprio network mediante la riduzione dei costi e/o l’aumento della velocità delle transazioni/operazioni.
  • 2- Consentire operazioni finanziarie (prestiti, scambi, fornire liquidità) tra blockchain che non comunicano tra loro e quindi tra asset che non sarebbero compatibili.

Discutiamole separatamente.

1- Aumentare L’Efficienza:

Il primo motore di questo fenomeno lo abbiamo scoperto un attimo fa, notando che prelevando USDT su Coinbase siamo costretti a selezionare l’unica opzione a disposizione, anche se gli ERC20 token, a causa delle Gas Fees di Ethereum, sono notoriamente un salasso da movimentare.

Proprio per ovviare a questo problema, e facendo leva sulla maggior velocità e bassissimi costi di transazione delle blockchain più recenti, alcune piattaforme con caratteristiche concorrenziali hanno iniziato a rilasciare la propria versione di un certo token o criptovaluta: ad esempio prelevare Uniswap in versione ERC20 può costare una decina di euro in commissioni, mentre in versione BEP20 costa pochi centesimi.

Addirittura alcuni progetti si sono trasferiti permanentemente da Ethereum a nuovi ecosistemi: è il caso ad esempio di Serum (SRM) e Oxygen (OXY) che sono nati come ERC20 token e ora sono su Solana (token SPL).
Gli stessi Cardano e Polkadot sono protagonisti di molte migrazioni sulla propria piattaforma.

Tutti questi fenomeni si ricollegano al cosiddetto trilemma, una delle sfide principali che la tecnologia blockchain si trova ad affrontare e che ruota attorno al concetto di scalabilità, ovvero la capacità di processare velocemente e a basso costo un alto numero di transazioni senza rinunciare a sicurezza e decentralizzazione (altrimenti torniamo punto e a capo alle limitazioni dei circuiti della finanza tradizionale).

Nel tempo la competizione tra le varie piattaforme ha portato a sviluppare soluzioni sempre più efficienti, con l’obiettivo di favorire la diffusione del proprio ecosistema e di accrescere i vantaggi dell’utilizzare criptovalute (e di conseguenza la loro adozione).

Dal punto di vista pratico per l’utente questo comporta che mentre molti token prima esistevano solo su Ethereum (ad esempio), ora sono disponibili in vari exchange e wallet in vari formati, che bisogna saper riconoscere per assicurarsi di non prelevare sulla rete sbagliata.

Naturalmente questa situazione disorienta chi non è aggiornato o non ha ben chiare certe differenze.

2- Aumentare L’Interoperabilità:

In secondo luogo, è interessante notare che in cima alla lista degli ERC20 token per capitalizzazione abbiamo la Binance Coin in versione ERC20, mentre in cima alla lista dei token della Binance Smart Chain abbiamo Ether in versione BEP20.

Non è affatto un caso: all’aumentare delle possibilità offerte dalla tecnologia blockchain, e con la crescita esponenziale delle applicazioni di finanza decentralizzata (DeFi), è diventato sempre più evidente come la mancanza di interoperabilità tra le varie reti costituisca un grande limite.

Per superare questo ostacolo sui network più importanti (primi fra tutti Ethereum e Binance) si sono iniziate a diffondere rappresentazioni delle criptovalute principali sotto forma di token collegati alla corrispondente moneta (come accennato prima), utilizzabili internamente per facilitare anche le operazioni più avanzate: il classico esempio è la possibilità di usare Bitcoin ERC20 su Ethereum o Bitcoin BEP20 su Binance come collaterale per prestiti o per guadagnare interessi, cosa impossibile da fare sul network di Bitcoin per via del fatto che non è in grado di gestire gli smart contract necessari.

Allo stesso modo, la Binance Coin esiste in versione ERC20 per poter essere usata all’interno delle DApp di Ethereum, ed Ether in versione BEP20 esiste per poter essere usato nelle DApp della Binance Smart Chain.

Per un progetto è vantaggioso avere la propria coin su vari network, in quanto questo la rende disponibile per essere utilizzata direttamente nelle applicazioni di una moltitudine di piattaforme.

Queste possibilità sono ovviamente un grande passo avanti per gli investitori più esperti che possono impiegare le varie opzioni a disposizione per effettuare operazioni finanziarie tra reti incompatibili.

Ma per l’utente medio sono fonte di grossi punti di domanda che possono condurre anche alla perdita delle proprie monete.

Come non Sbagliare:Ora che abbiamo chiara la portata della situazione, vediamo come scongiurare la possibilità di commettere errori.

Ci sono tre elementi chiave a cui prestare attenzione. Per non sbagliare dobbiamo:

  • Capire cosa stiamo prelevando, assicurandoci che si tratti di quello che serve ai nostri scopi.
  • Controllare che il network da cui preleviamo corrisponda a quello a cui inviamo.
  • Verificare che l’exchange/wallet/indirizzo/utente a cui inviamo sia in grado di ricevere criptovaluta in quella versione specifica.

Al fine di compiere questi passaggi in modo chiaro e sicuro, nella tabella che segue troviamo un prospetto riassuntivo organizzato per criptovaluta, blockchain, formato degli indirizzi e compatibilità/supporto nei principali exchange e wallet.

Il tutto elencato e confrontato caso per caso in modo sintetico, così da poterci tornare ogni volta che emerge un nuovo dubbio.

Le combinazioni presentate costituiscono un riferimento che ci consente di comprendere come si intrecciano le varie opzioni ed evitare brutte esperienze.

Anche se l’elenco copre solo le criptovalute e i network essenziali, gli esempi mostrati chiariscono gran parte delle dinamiche che potremmo trovarci ad affrontare.

Il punto fondamentale da tenere sempre a mente è che ogni criptovaluta esiste solo sulla sua blockchain. Prelevare Bitcoin come BEP2, BEP20 o ERC20 significa che non abbiamo prelevato Bitcoin, ma una sua rappresentazione sulle blockchain di Binance e di Ethereum.
Verifichiamo sempre di stare muovendo monete sullo stesso network, assicurandoci che la rete selezionata sia la stessa sia sulla piattaforma da cui stiamo prelevando che in quella a cui stiamo inviando.
Anche se exchange e wallet riconoscono e segnalano automaticamente indirizzi non idonei, nel caso di formati simili (come gli indirizzi ‘0x’ delle piattaforme EVM compatibili) non sono in grado di fare distinzioni. Mandare criptovalute su network sbagliati comporta spesso la perdita dei propri asset.

Tabella Riassuntiva:Il materiale è organizzato in sei colonne:

  • Criptovaluta: è la moneta specifica esaminata in quella riga.
  • Network: è la rete, blockchain, ecosistema nel quale effettivamente si trova la criptovaluta.
  • Formato Indirizzo: è un’indicazione utile a riconoscere l’aspetto degli indirizzi di un certo network, passaggio fondamentale per scongiurare errori.
  • Supporto Exchange/Wallet: lista sintetica dei servizi dove possiamo acquistare, scambiare o conservare la criptovaluta nella versione esaminata.
  • Invio a: in questa colonna troviamo un elenco di potenziali destinatari, per confrontare gli esiti nella colonna successiva. Per semplicità sono stati omessi gli sbagli che ormai tutti gli strumenti impediscono di fare, come ad esempio prelevare Bitcoin sul suo network inserendo un indirizzo di Ethereum. Ogni exchange o wallet, notando l’indirizzo ‘0x’, ci avvertirà dell’errore e renderà impossibile l’invio.
  • Risultato: qui troviamo l’esito dell’invio di criptovaluta sul network e al destinatario specificati nella riga in oggetto.

Questa tabella è disponibile anche in formato PDF, da stampare e conservare, cliccando QUI.

Criptovaluta Network Formato Indirizzo (inizia con) Supporto Exchange / Wallet Invio a Risultato
Bitcoin – BTC Bitcoin bc1p (Taproot), bc1q (Native SegWit), 3 (SegWit), 1 (Legacy) Tutti (verifica formati indirizzo supportati) Indirizzi bc1p, bc1q, 3, 1 Ok
Bitcoin – BTCB Binance BEP2 bnb Binance / Trust Wallet, SafePal, Coinomi, Math Wallet, Binance Wallet Indirizzo bnb Ok
Bitcoin – BTCB Binance BEP20 0x Binance, Gate.io / Trust Wallet, SafePal, Math Wallet, Binance Wallet, MetaMask Indirizzo Binance 0x Ok
Bitcoin – BTCB Binance BEP20 0x Binance, Gate.io / Trust Wallet, SafePal, Math Wallet, Binance Wallet, MetaMask Indirizzo Ethereum 0x Fondi Persi
Bitcoin – WBTC Ethereum ERC20 0x Tutti Indirizzo Ethereum 0x Ok
Bitcoin – WBTC Ethereum ERC20 0x Tutti Indirizzo Binance 0x Fondi Persi
Bitcoin – BBTC Ethereum ERC20 0x Binance / Trust Wallet, SafePal, Math Wallet, Binance Wallet, MetaMask Indirizzo Ethereum 0x Ok
Bitcoin – BBTC Ethereum ERC20 0x Binance / Trust Wallet, SafePal, Math Wallet, Binance Wallet, MetaMask Indirizzo Binance 0x Fondi Persi
Binance – BNB Binance BEP2 bnb Binance, Gate.io / Tutti Indirizzo bnb Ok
Binance – BNB Binance BEP20 0x Binance, Gate.io, OKX / Ledger, Exodus, Guarda, Trust Wallet, SafePal, Math Wallet, Binance Wallet, MetaMask Indirizzo Binance 0x Ok
Binance – BNB Binance BEP20 0x Binance, Gate.io, OKX / Ledger, Exodus, Guarda, Trust Wallet, SafePal, Math Wallet, Binance Wallet, MetaMask Indirizzo Ethereum 0x Fondi Persi
Binance – BNB Ethereum ERC20 0x Nessuno (formato in disuso) / Exodus, Atomic Wallet, SafePal, Math Wallet, Binance Wallet, MetaMask Indirizzo Ethereum 0x Ok
Binance – BNB Ethereum ERC20 0x Nessuno (formato in disuso) / Exodus, Atomic Wallet, SafePal, Math Wallet, Binance Wallet, MetaMask Indirizzo Binance 0x Fondi Persi
Ethereum – ETH Ethereum 0x Tutti Indirizzo Ethereum 0x Ok
Ethereum – ETH Binance BEP20 0x Binance, Gate.io / Trust Wallet, SafePal, Math Wallet, Binance Wallet, MetaMask Indirizzo Binance 0x Ok
Ethereum – ETH Binance BEP20 0x Binance, Gate.io / Trust Wallet, SafePal, Math Wallet, Binance Wallet, MetaMask Indirizzo Ethereum 0x Fondi Persi
Solana – SOL Solana Public Key Tutti Public Key Ok
Solana – SOL Binance BEP20 0x Binance / Trust Wallet, SafePal, Math Wallet, Binance Wallet, MetaMask Indirizzo Binance 0x Ok
Solana – SOL Binance BEP20 0x Binance / Trust Wallet, SafePal, Math Wallet, Binance Wallet, MetaMask Indirizzo Ethereum 0x Fondi Persi
Theter – USDT Ethereum ERC20 0x Tutti Indirizzo Ethereum 0x Ok
Theter – USDT Ethereum ERC20 0x Tutti Indirizzo Binance 0x Fondi Persi
Theter – USDT Binance BEP20 0x Binance, Gate.io / Trust Wallet, SafePal, Math Wallet, Binance Wallet, MetaMask Indirizzo Binance 0x Ok
Theter – USDT Binance BEP20 0x Binance, Gate.io / Trust Wallet, SafePal, Math Wallet, Binance Wallet, MetaMask Indirizzo Ethereum 0x Fondi Persi
Theter – USDT Tron TRC20 T Kraken, Binance, Gate.io / Exodus, Atomic Wallet, Guarda, Trust Wallet, SafePal, Math Wallet Indirizzo Tron T Ok
Theter – USDT Solana SPL Public Key Kraken, Binance, Crypto.com, Gate.io / Trust Wallet, SafePal, Math Wallet, Phantom, Solflare Public Key Ok
Disclaimer: nel mondo delle criptovalute tutto si evolve alla velocità della luce. Al momento questa lista è aggiornata a inizio 2024. Verifica sempre personalmente le informazioni prima di procedere e torna su questa pagina per edizioni più recenti.

Conclusioni:Considerata la facilità con cui ci si può perdere, il consiglio per chi ha poca esperienza è di affidarsi a un exchange ‘minimalista’ pensato per il grande pubblico.

Coinbase è certamente un’ottima scelta in questo senso: ogni cripto si riceve e si preleva solo sulla sua blockchain nativa, e tutte queste complicazioni per i loro clienti non esistono neanche. Anche Kraken è molto ben organizzato, mentre Binance o Gate.io, validissimi per chi ha più esperienza, per i neofiti sono piuttosto caotici.

Il bello è che ognuno di noi ha la possibilità di accedere agli stessi strumenti e mercati utilizzati dai grandi investitori, ma si tratta di un’arma a doppio taglio perché ci vuole pochissimo a fare danni.

Se il nostro scopo è conservare una criptovaluta, come investimento, allora la blockchain ufficiale con la versione nativa è senza ombra di dubbio la soluzione che fa per noi. Anche se prelevarla così ha probabilmente un costo maggiore. Le varianti vanno bene per chi movimenta frequentemente, opera nella DeFi, vuole mettere a frutto i propri asset e quindi cerca strumenti che vanno al di là della criptovaluta stessa.

Tutto dipende da quali sono le nostre intenzioni e obiettivi. Facendo buon uso delle informazioni contenute in questo articolo difficilmente commetteremo mai errori.

Tuttavia, se ormai è troppo tardi e abbiamo perso delle monete, non disperiamo. Innanzitutto siamo in buona compagnia: non si contano gli aneddoti di investitori tutt’altro che sprovveduti che hanno perso vere proprie fortune.

Ma soprattutto ci sono moltissime cose che si può provare a fare per riaverle, e a tal proposito in questo Blog troviamo numerosi articoli di approfondimento, nei quali viene spiegato caso per caso come fare a rimediare.

Possiamo partire da questo articolo introduttivo, che esplora la gamma completa di scenari e soluzioni:

Risorse correlate:

Terminologia Delle Criptovalute – Glossario Veloce
10 Errori da Evitare con le Criptovalute – Guida Gratuita
Che Cos’è, Come Funziona e Come Scegliere un Exchange di Criptovalute
Che Cos’è, Come Funziona e Come Scegliere un Portafoglio o Wallet per Criptovalute
Cos’è Metamask Wallet, come Installarlo e come Usarlo su Desktop e Mobile – Guida Metamask Completa – Parte 1


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