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Essendo una novità tecnologica e concettuale rivoluzionaria, gli NFT stanno sollevando un’incredibile varietà di pareri contrastanti. Dai massimalisti entusiasti senza riserve, ai detrattori che non ne vedono minimamente il senso.

Nella parte 1 della serie di guide dedicate ai Token Non Fungibili abbiamo approfondito tutti gli aspetti che servono a capire cosa sono e come funzionano gli NFT. Siccome si tratta di un fenomeno che ha innumerevoli potenziali utilizzi e che quindi in una forma o nell’altra rimarrà con noi, è importante iniziare a farsi un’idea e comprenderne le implicazioni.

In questa seconda parte della serie ci concentriamo sull’acquisto e conservazione del nostro primo NFT. Vedremo assieme passo passo come muoverci all’interno del MarketPlace di riferimento OpenSea, come scegliere un oggetto di valore, come usare un wallet per custodirlo in sicurezza e come evitare truffe.

Gli NFT si basano sulla blockchain e sugli smart contract. Per questo motivo richiedono una buona familiarità con l’utilizzo di wallet Web 3.0 come MetaMask, lo strumento che utilizzeremo in questo articolo.

Il Web 3.0 è l’internet delle DApp, le applicazioni decentralizzate che troviamo su network distribuiti come Ethereum.
Esistono DApp dedicate alla finanza decentralizzata (DeFi), al gaming e appunto all’interazione con gli NFT.
Per poter essere usate richiedono portafogli specifici in grado di navigare quest’ultima versione del web e gestire smart contract.

Per muoverci agilmente è consigliabile avere chiare le tre parti della guida dedicata a MetaMask, nella quale abbiamo spiegato molti passaggi e concetti che qui per brevità saranno dati per scontati:

Punti Chiave:

Il modo più semplice per comprare NFT è visitare un MarketPlace specializzato come OpenSea.

Siccome tutte le operazioni avvengono su blockchain e mediante smart contract, è necessario avere un wallet Web 3.0 come MetaMask.

La scelta di un NFT con un buon potenziale deve basarsi su una approfondita ricerca che stabilisca la sua effettiva rarità e richiesta sul mercato. I migliori MarketPlace integrano nelle proprie interfacce i principali strumenti necessari a orientarsi.

In concreto l’acquisto di un NFT richiede pochi passaggi e avviene firmando una transazione all’interno del nostro portafoglio.
Per proteggere l’investimento fatto è preferibile usare wallet hardware, anche se il supporto dei Non Fungible Token da parte dei costruttori è ancora limitato.
E’ importante documentarsi sulle truffe più comuni, che in questo mercato in forte espansione sono all’ordine del giorno.

Il MarketPlace di OpenSea:Come abbiamo scoperto nello scorso articolo, il modo ideale di comprare un NFT è rivolgersi ai MarketPlace, mercati specializzati che equivalgono a gallerie d’arte digitale decentralizzate.

La piattaforma di riferimento per chi è interessato a esplorare il mondo degli NFT è OpenSea. Fondata nel 2017, in soli 5 anni è diventata una compagnia da tredici miliardi di dollari, che nel 2021 ha movimentato il 97% di tutto il volume degli NFT scambiati nel mondo.

Considerato che ha un’interfaccia molto intuitiva, che fornisce sia ad artisti che collezionisti tutti gli strumenti necessari, e che ha una scelta vastissima in tutte le categorie di NFT, è un punto di partenza perfetto. Quello che impareremo usando questa piattaforma sarà facilmente adattabile ad altri MarketPlace, come Rarible, Nifty GatewaySolanart, e il recente popolare Blur.

OpenSea è una struttura semi-decentralizzata. Funziona come un mercato peer-to-peer, mettendo a disposizione un punto di incontro tra investitori, autori e collezionisti (un po’ come fa eBay per gli oggetti rari nel mondo reale), in cambio di una commissione del 2.5% sulle transazioni.

Non ci sono altre spese, non ci sono iscrizioni, account o procedure KYC (Know Your Customer). In questo senso è un mercato assolutamente decentralizzato, e questa è la sua parte DApp: ci si collega come utenti tramite il proprio wallet e si interagisce in modalità non custodial, come succede con gli exchange dex tipo Uniswap per le criptovalute.

Le compravendite non richiedono fiducia tra le parti, perché fanno affidamento sulla tecnologia degli smart contract e non sulla reputazione o autorevolezza di un garante.

La centralizzazione riguarda il fatto che la piattaforma è comunque ospitata su server ed è privata: stabilisce a propria discrezione se pubblicare o rimuovere opere e artisti, i profili di utenti e collezioni sono custoditi al suo interno, e soprattutto i metadati di molti NFT creati con l’interfaccia integrata si trovano sui suoi server (o addirittura su Google Drive).

Le solite fragilità dei sistemi centralizzati, insomma. Che portano prima o poi a fenomeni come la tentazione di fare insider trading da parte dei dipendenti, come accaduto a settembre 2021. In ogni caso, finché non prenderà piede una struttura completamente decentralizzata, OpenSea non ha rivali.

I metadati sono i contenuti associati all’NFT, che contengono tutte le informazioni dell’oggetto rappresentato dal token, tra cui i collegamenti ai file off chain (immagini, video, audio dell’opera).

Per cominciare visitiamo https://opensea.io. Nella homepage troviamo un motore di ricerca interno, i bottoni per iniziare subito a cercare o creare NFT, il menu principale con risorse e mercati a disposizione, e le icone per andare al proprio profilo o collegare il proprio wallet.

OpenSea è disponibile come sito web e come app per iPhone e Android. Al momento supporta solo la lingua inglese.

Se siamo solo curiosi possiamo benissimo esplorare il sito nella sua interezza senza collegare un portafoglio, anche per prendere un po’ le misure. La mole di NFT che ospita è impressionante. Non solo digital art e collectibles, ma anche token di tutte le principali categorie: domini internet, musica, utilità, sport, metaverso. E’ a tutti gli effetti un mercato completo e non esclusivamente rivolto ai collezionisti.

Per interagire con le funzionalità del market (comprare/vendere/coniare) bisogna invece connettere un wallet. La procedura richiede pochi secondi, esattamente come per tutte le piattaforme Web 3.0: clicchiamo in alto a destra sull’icona a forma di portafoglio, oppure su ‘Connect Wallet’ nel menu principale se siamo su mobile, e selezioniamo il tipo di wallet che usiamo.

Si apre una finestra per autorizzare la connessione e in un attimo siamo operativi. Questo tipo di interazioni non comportano il pagamento di gas fees in quanto non coinvolgono la blockchain.

Il sito è organizzato per categorie, collezioni, oggetti (NFT), e blockchain, selezionabili col sistema di filtri integrato. Un NFT può essere un pezzo singolo oppure appartenere a una collezione/serie con una certa tiratura. In tal caso il token ha un ID, che corrisponde al numero che lo identifica all’interno della collezione.

Il primo passo da compiere è cliccare su ‘Explore’ per scegliere una categoria. Fatto questo è possibile concentrarsi su una delle collezioni in catalogo nella categoria selezionata, oppure, scorrendo verso il basso, cliccare su ‘See All Items‘ per visionare una vetrina con tutti gli articoli disponibili.

Se lo preferiamo nel motore di ricerca interno di OpenSea possiamo digitare direttamente indirizzi, utenti, opere, artisti o collezioni.

Sulla schermata che appare si può procedere con una selezione più specifica, applicando i filtri a disposizione:

  • Status: consente di organizzaze gli oggetti in base al loro stato e abbiamo quattro opzioni: ‘Buy Now’ (acquistabile immediatamente a un prezzo stabilito), ‘On Auction’ (messo all’asta), ‘New’ (aggiunto di recente), e ‘Has Offers’ (la relativa asta ha delle offerte).
  • Price: permette di visionare i prezzi in ETH o in dollari e di filtrare inserendo una fascia di prezzo di nostro interesse.
  • Collections: permette di scorrere tra le collezioni disponibili sulla blockchain selezionata o di inserire nell’apposita barra il nome della collezione che cerchiamo.
  • Chains: consente di filtrare collezioni secondo la blockchain sulla quale sono realizzate. Al momento OpenSea supporta un totale di 8 blochckain: Ethereum, Polygon, Klaytn, Arbitrum, Optimism, Avalanche, Zora Network, e Base.
  • Categories: permette di cambiare categoria e passare a un’altra tipologia di NFT senza tornare nella homepage.
  • On Sale In: permette di selezionare in base alla criptovaluta nella quale gli oggetti sono messi in vendita. Non solo ETH quindi, ma ad esempio WETH, KLAY, MATIC, ENJ o MANA.
  • Properties: nel momento in cui selezioniamo una certa collezione, compare un elenco aggiuntivo che permette di filtrare sulla base delle caratteristiche distribuite tra i vari oggetti che ne fanno parte (colore, tipo, sfondo e così via). Queste proprietà sono ciò che rende più o meno raro uno specifico articolo. Cliccando su una o più componenti è possibile usarle per circoscrivere ulteriormente la ricerca.

In questo esempio abbiamo selezionato gli NFT della categoria ‘Collectibles’, sulla blockchain Ethereum, della collezioneCryptoChicks‘ e con opzione di acquisto ‘Buy Now’.

Ethereum è il network di riferimento, e attualmente ospita il 90% del volume di questi mercati. Altre blockchain stanno acquistando popolarità: tra queste troviamo Klaytn, Solana, Cardano, Tezos, Binance Smart Chain, Flow, Terra e Fantom, oltre a soluzioni Layer 2 come Polygon e Immutable X.

Sulla destra troviamo altre due opzioni di navigazione per customizzare ancora di più la selezione:

  • L’opzione ‘All Items‘, ‘Single Items‘ o ‘Bundle‘, per visualizzare rispettivamente tutti gli oggetti, o quelli singoli, oppure i pacchetti per acquisto di più NFT in blocco.
  • L’opzione ‘Sort By‘, che consente di ordinare gli oggetti in base al prezzo, alla data di creazione o allo stato dell’asta in corso.

Ogni pezzo mostrato nella ricerca, o esposto nella vetrina di una collezione, appare in un riquadro nel quale è evidenziato il suo prezzo, l’ID, il numero di persone che l’hanno aggiunto ai preferiti e la blockchain sulla quale esiste, indicata da un piccolo logo in basso a sinistra.

Cliccando su un oggetto che ci piace giungeremo alla sua pagina dedicata (che tra poco approfondiremo), nella quale troviamo innanzitutto le due opzioni di acquisto:

  • Buy Now: compra subito, che è quella che useremo nella dimostrazione.
  • Make Offer: fai un’offerta, che consente di inserire la cifra che saremmo disposti a spendere e associare una data di scadenza alla nostra proposta.

Se il tasto ‘Buy Now’ non compare significa che l’oggetto non è attualmente in vendita. Nel caso ci interessi è però sempre possibile fare un’offerta al proprietario.

Scegliere cosa Comprare:Anche se AssistenzaCriptovalute.it non si concentra sugli aspetti finanziari ma su quelli tecnici degli argomenti trattati, siccome comprare NFT alla cieca può significare letteralmente buttare via i propri risparmi, per rendere completo questo tutorial analizzeremo anche le basi di come determinare cosa comprare.

Come sempre la regola fondamentale è quella di fare ricerca, investigare i dettagli del progetto che ci interessa, e procedere solo quando si capisce cosa si sta facendo e soprattutto cosa si sta per comprare.

Un buon punto di partenza è la pagina di presentazione di ogni collezione, che contiene una breve descrizione, i link ai social e ai siti ufficiali, e altre informazioni utili come il numero complessivo di pezzi che ne fanno parte (Items), il numero di proprietari (Owners), il prezzo base (Floor Price) e il volume complessivo movimentato (Volume Traded).

Una spunta blu segnala le collezioni verificate dal team di OpenSea, e navigando tra le risorse che si aprono cliccando sui vari link troviamo ottimi elementi per stabilire se un progetto è valido o meno. Al contrario, le collezioni non verificate e senza link che collegano a contenuti esterni sono le prime da mettere in discussione.

Una volta scelto un articolo, sulla pagina dedicata troviamo una serie di utilissime informazioni, alcune aggiuntive e alcune riprese dalla schermata di presentazione della collezione di cui fa parte:

  • Owned By: attuale proprietario dell’oggetto.
  • Opzioni di Acquisto: ‘Buy Now’ (compra subito), ‘Buy with Card’ (compra con carta di credito) e ‘Make Offer’ (fai un’offerta).
  • Current Price: prezzo attuale dell’oggetto.
  • Listings: elenco di quotazioni e tipo di vendita (prezzo fisso o asta a tempo) a cui l’oggetto viene proposto.
  • Offers: eventuali offerte attualmente in corso.
  • Price History: storico dell’andamento dei prezzi.
  • Item Activity: storico di transazioni, trasferimenti e vendite.
  • Description: breve descrizione e link alla pagina dell’autore.
  • Properties: pannello che indica le caratteristiche dell’oggetto e per ciascuna la percentuale in cui è distribuita nella collezione (più è bassa la percentuale e maggiore è la rarità di quel tratto).
  • About: lista con le scorciatoie alle varie risorse inerenti alla collezione di appartenenza, con link esterni e descrizione.
  • Details: elenco dei dettagli fondamentali dello specifico NFT, tra cui Contract Address, Token ID, standard usato per crearlo (tipicamente ERC721 per i pezzi singoli e ERC1155 per le serie numerate), blockchain usata (Ethereum, Polygon o Klaytn) e condizione dei metadati associati al token.
OpenSea raccoglie i metadati del token e li mostra in modo molto intuitivo, organizzandoli graficamente. In ogni caso, cliccando sul contratto è possibile consultare tutte le sue caratteristiche direttamente su Etherscan (o su un explorer della blockchain interessata), per verificare l’autenticità dell’NFT e assicurarsi che il token in vendita appartenga effettivamente alla collezione così come compare sul MarketPlace.

Quando il contratto di un NFT è compatibile, OpenSea mostra anche lo stato dei metadati, che indica come sono conservati:
– Centralized: in maniera centralizzata. Significa che i metadati (che includono il file dell’opera) sono conservati su un server che potrebbe essere di OpenSea, Google Cloud o Amazon AWS, con tutte le vulnerabilità del caso.
– Decentralized: in maniera decentralizzata. I file si trovano su un network distribuito come IPFS, Filecoin, o Arweave.
– Editable: significa che i metadati dell’opera sono modificabili da chi l’ha creata.
– Frozen: significa i metadati sono ‘congelati’, ovvero l’autore non è in grado di apporre alcuna modifica.
– La condizione ‘Frozen & Decentralized’ è quella che fornisce le maggiori garanzie di permanenza e immutabilità, che è quello che cerchiamo in un NFT.

In fondo alla prima parte di questa serie ne abbiamo parlato discutendo i rischi associati agli NFT: assicurarci che il livello di protezione dei metadati sia il più alto possibile è la componente principale del garantire l’inattaccabilità dell’opera che abbiamo comprato.

Per orientarci in maniera ottimale, approfondiamo ora alcune semplici ma efficaci linee guida:

  • Scegliamo articoli che appartengono a collezioni con tanta attività. Siccome uno dei problemi degli NFT è che essendo non fungibili hanno poca liquidità rispetto a normali criptovalute (cioè non è così facile trovare il prossimo acquirente), è bene posizionarsi in progetti con un florido mercato di compravendite e un crescente interesse.
    La dicitura ‘Volume Traded’ ci è molto utile in questo senso: cliccandoci sopra visioniamo un grafico con l’andamento delle vendite e un elenco di tutte le attività recenti.
  • Selezioniamo collezioni ben realizzate, con una intelligente distribuzione di una moltitudine di proprietà che le rendano interessanti e potenzialmente profittevoli. La mancanza di questa componente è uno dei principali campanelli di allarme, in quanto indice di collezioni improvvisate, duplicate o fasulle.
  • Concentriamoci su opere che sono rare o uniche, perché senza richiesta non c’è valore. Idealmente sarebbe bene stare su collezioni con un basso numero di pezzi, un numero elevato di proprietari, e un volume di trading in costante crescita. Come sappiamo se la domanda è tanta e l’offerta è ridotta il prezzo non può che aumentare. Al contrario, collezioni con tanti articoli e pochi investitori producono mercati stagnanti e sono da evitare.
    Ricordiamo che il prezzo riflette semplicemente la rarità del token: per questo è utilissimo rifarsi al pannello ‘Properties’ e controllare che gli elementi che caratterizzano l’NFT che stiamo per scegliere siano distribuiti in minuscole percentuali.
    Inoltre, siccome stabilire con precisione la rarità di un pezzo rimane uno dei compiti più difficili nella dimensione NFT, possiamo avvalerci di strumenti esterni come RarityTools, che assegnano automaticamente un punteggio di rarità agli articoli di una collezione sulla base dei parametri che li contraddistinguono.
  • Verifichiamo che il team fondatore sia composto da persone con una buona reputazione, reperibili, e soprattutto visibili pubblicamente. Le collezioni create da personaggi anonimi sono a rischio, anche se ‘Bored Ape Yacht Club‘ è la classica eccezione che conferma la regola. NFT creati da personaggi famosi, come figure dello sport o dello spettacolo, è probabile che andranno avanti a essere richiesti per molto tempo.
    Un ottimo esempio è l’imprenditore Gary Vee, che ha un grande seguito, ispira fiducia e ha creato una collezione di incredibile successo.
  • Diamo un’occhiata alla roadmap, ovvero il calendario con la tabella di marcia prevista dal team. Già il fatto che esista un programma è un buon segno. Un altro punto a favore è se il team ha dimostrato di essere in grado di rispettare le scadenze, di essere attivo e di meritarsi una buona nomea.
  • Controlliamo la community. E’ uno dei tormentoni di questi anni di economia digitale e marketing portato agli estremi. Il punto è che, in una società digitalizzata, il modo principale di verificare autonomamente l’attendibilità di una presenza online è dare un’occhiata alla sua comunità virtuale. Chiunque pubblica contenuti si arrampica sui vetri per conquistare un like o un follower in più, perché sa che altrimenti è come se non esistesse. Usiamo anche questo parametro per vedere non solo quanto è popolata la community del progetto ma anche quanto è attiva sui social, indice di fermento positivo.
  • Analizziamo i parametri di trading. Facendo buon uso degli strumenti disponibili nella schermata OpenSea di ogni progetto, oppure approfondendo le metriche on chain su siti specializzati, possiamo ricavare importanti elementi. A partire dal numero di pezzi e proprietari menzionati prima, fino all’andamento del volume e della quantità/qualità di indirizzi e transazioni, come per qualsiasi analisi on chain.
Per scoprire tutto sulle collezioni più popolari del momento è sufficiente visitare piattaforme come DappRadar o DeFiLlama, dove alla voce NFT troviamo un prospetto aggiornato in tempo reale dei migliori progetti, selezionabili per blockchain, per tipologia, per volume e per numero di compravendite.

La prima regola per evitare truffe è ispezionare il contratto su un explorer come Etherscan, visitare i siti connessi, esaminare l’attività sui social e controllare la veridicità del progetto.
In sintesi se siamo seri riguardo all’investire in NFT il grosso del lavoro di ricerca va fatto al di fuori dei MarketPlace.
La maggior parte degli NFT, come per molte opere d’arte, e come per le criptovalute, varrà zero nell’arco di qualche anno. Solo una minima parte sopravviverà. Dobbiamo essere molto attenti nelle scelte che facciamo.

In linea con la trasparenza della blockchain possiamo scoprire ogni dettaglio, pubblicamente, prima di comprare. E’ tutto a portata di mano: consultare lo storico di transazioni e prezzi dell’opera o collezione che ci interessa, visionare il contratto, e addirittura, in caso di opere conservate off chain, risalire al link presso il quale si trovano.

Ad esempio, questo è il link originale della Crypto Chick #3717, consultabile pubblicamente poiché visibile nel contratto dell’NFT.

Come Comprare un NFT:Per questa dimostrazione compreremo un NFT da collezione operando su desktop, usando la blockchain Polygon e il wallet MetaMask.

La maggior parte degli NFT è situata su Ethereum ma come è noto le sue commissioni di rete sono spesso proibitive. Anche se esistono metodi per risparmiare gas fees, su NFT di piccoli importi queste finiscono comunque per superare il valore del token.

Approfittiamo quindi della recente aggiunta su OpenSea dell’efficientissima rete Layer 2 Polygon, che rende il trading decisamente meno ‘traumatico’ ;).

Qui le transazioni sono pressoché istantanee, e, grazie a un programma promozionale del MarketPlace, le fees al momento sono gratuite. Di fatto anche se minuscole ci sono, perché le operazioni vengono processate su blockchain. Semplicemente OpenSea se ne fa carico al posto dell’utente.

Grazie a queste condizioni possiamo comprare un NFT spendendo letteralmente 2 euro. Un ecosistema perfetto per muovere i primi passi.

Gli oggetti presenti su Polygon possono essere riconosciuti dal logo di questa blockchain in basso a sinistra dell’NFT, o dal simbolo ETH di colore porpora di fianco al prezzo. Il colore indica che pagheremo in Ether ma sulla rete Polygon.

Azioni preliminari:

  • Apriamo MetaMask e selezioniamo l’account che vogliamo usare.
  • Selezioniamo la rete Polygon.
  • Assicuriamoci di avere abbastanza Ether ETH per procedere con l’acquisto, e abbastanza MATIC, la criptovaluta nativa di Polygon, per coprire eventuali future fees di transazione.
  • Colleghiamoci a OpenSea, e clicchiamo in alto a destra su ‘Connect Wallet’ se già non lo abbiamo fatto.
  • Scegliamo tra le categorie disponibili quella che preferiamo. In questo caso ‘Collectibles’.
  • Filtriamo la ricerca selezionando nel menu sulla sinistra la chain Polygon per visualizzare solo oggetti che sono stati coniati su questa piattaforma.

Siccome siamo sul network Polygon, MATIC è la valuta nativa, che si usa per pagare le gas fees di qualsiasi operazione compiamo, ed Ether è un token ERC20. Esattamente il contrario di quanto succede sulla rete Ethereum, dove Ether è la valuta nativa e MATIC un token ERC20. Per approfondire:
La Differenza tra Criptovalute e Token ERC20, BEP2, BEP20, SPL e TRC20
Come Aggiungere un Custom Token in MetaMask Wallet

Per procurarci i fondi necessari:

  • Compriamo una quantità adeguata di MATIC su un exchange (Binance ad esempio supporta MATIC in versione nativa).
  • Inviamoli al nostro indirizzo MetaMask, prelevando sulla rete Polygon (attenzione perché alcuni exchange permettono di prelevare MATIC solo come ERC20 token su Ethereum, e in tal caso rischiamo di perdere i nostri fondi).
  • Un volta ricevuti i token procediamo con uno swap all’interno di MetaMask, scambiando la necessaria quantità di MATIC per Ether ERC20 su Polygon (del quale qui troviamo il numero di contratto), e lasciando, come suggerito prima, un po’ di MATIC di riserva.
  • Avremo così sufficienti ETH per comprare e abbastanza MATIC per le gas fees.
Esiste la possibilità di aggiungere fondi o anche comprare NFT direttamente nel MarketPlace con le opzioni ‘Add Funds’ e ‘Buy with Card’. In questo caso OpenSea ricorre al servizio MoonPay, che permette di comprare criptovalute con carta di credito, dietro il pagamento di una commissione del 4,5%.

A questo punto siamo pronti per procedere. Dopo un giro di perlustrazione, facendoci strada tra NFT a prezzi esorbitanti, punk, scimmie e gattini, troviamo dei fiori, e diamo un’occhiata a questa collezione Flower Patch (parte di un gioco online basato sulla coltivazione di piante) che soddisfa tutti i parametri elencati in precedenza: è verificata, ha un sito con una roadmap definita e dei canali social credibili con un buon seguito.

Ha inoltre un volume decente e un folto numero di collezionisti, che uniti al prezzo base bassissimo la rendono un ottimo punto di partenza per un primo esperimento.

Come detto, una volta che navighiamo all’interno di una collezione, il menu sulla sinistra mostra un elenco delle proprietà distribuite tra gli oggetti che ne fanno parte: in questo caso colore della foglia, tipo di gemma, velocità di crescita e così via.

Decidiamo di appropriarci di questo Astronaut Icecream, che costa 0.0011 ETH (2.86 dollari al momento), approfittando dell’opzione ‘Buy Now’.

In alternativa, come abbiamo visto, potremmo piazzare un’offerta e come in qualsiasi asta impostare la cifra che siamo disposti a pagare, con una data di scadenza entro la quale il proprietario deve decidere se accettare o meno. Ricordiamo che questa opzione è a disposizione anche per gli oggetti che non sono in vendita.

Per procedere col checkout è necessario accettare i ‘Terms of Service‘ di OpenSea cliccando sull’apposita spunta. Notiamo inoltre che l’autore di questo NFT ha inserito nel contratto una clausola per ricevere il 5% di commissione su tutte le future vendite dell’oggetto.

La scelta è puramente dimostrativa. Non comprare un NFT solo perché compare in questo articolo.

Premendo su ‘Confirm Checkout’ giungiamo al pannello di conferma, che per completare l’acquisto richiede due passaggi:

  • Unlock Currency: se è la prima volta che acquistiamo su OpenSea dobbiamo per prima cosa sbloccare il portafoglio, cliccando su ‘Unlock’. Si attiverà automaticamente una finestra di MetaMask all’interno della quale potremo firmare una transazione per consentire l’utilizzo dei nostri ETH nel MarketPlace (non implica pagamento di fees).

  • Sign Message: l’acquisto vero e proprio avviene mediante una seconda autorizzazione all’interno di MetaMask. Il procedimento si completa con una semplice firma che non coinvolge operazioni on chain (delle quali si occupa OpenSea dietro le quinte).

Per gli utenti che acquistano NFT sul network di Ethereum è richiesto un solo passaggio. Cliccando su ‘Confirm Checkout’ si apre l’interfaccia di MetaMask che mostra le gas fees, l’opzione per modificarle e il tasto di conferma, come per qualsiasi transazione. Il meccanismo sicuro di acquisto è quello degli Atomic Match, che garantisce che i nostri fondi vengano sottratti solo se, e nel momento in cui, la transazione viene completata, in quanto la compravendita avviene in una singola operazione.

Se usiamo MetaMask accoppiato a un wallet hardware, ogni passaggio per poter procedere andrà autorizzato all’interno di quest’ultimo.

Una volta firmato aspettiamo che la transazione vada a buon fine. Nell’arco di pochi secondi apparirà una schermata di conferma che include anche il link del Transaction Hash, l’identificativo della transazione appena processata sulla blockchain Polygon.

Cliccando sul Transaction Hash veniamo reindirizzati alla pagina che la riguarda sul Polygon Explorer. Qui troviamo tutte le informazioni relative all’operazione appena eseguita, incluso lo stato della transazione, il tipo di token, il numero di contratto e i dati sulle gas fees.

L’NFT apparirà inoltre automaticamente sia nel nostro wallet che nella sezione ‘Profile’ del nostro account su OpenSea (se non lo abbiamo completato sarà un profilo generico).

L’NFT sarà di fatto, come fosse una criptovaluta, associato al nostro indirizzo su Polygon e quindi visibile mediante qualsiasi piattaforma attraverso la quale sia possibile ispezionarne il contenuto.

MetaMask dal 2023 supporta la gestione di NFT direttamente dalla browser extension.

In alternativa possiamo visionare gli NFT in nostro possesso anche nella versione mobile di questo wallet, che nella schermata iniziale ha una colonna dedicata ai Non Fungible Token.

Nel caso in cui l’NFT acquistato non compaia automaticamente, cliccando su ‘Add NFTs’, in basso, giungeremo a un pannello nel quale incollare il numero di contratto del token e il suo identificativo, per farlo apparire immediatamente.

Come notiamo alcuni NFT non vengono mostrati correttamente, ma a quanto pare MetaMask sta lavorando su bug di questo tipo.

Ormai dovremmo sapere che sia il numero di contratto che l’ID dell’NFT si trovano nella sua pagina su OpenSea, scorrendo sotto l’immagine e aprendo il menu ‘Details’.

Purtroppo gli sviluppatori di MetaMask hanno rimosso l’opzione per sincronizzare la versione mobile con l’estensione per browser. L’unico modo di utilizzare lo stesso account su due dispositivi rimane quello di importare in una nuova installazione la seed phrase o la chiave privata di un account già esistente.

Dal punto di vista della sicurezza questo è abbastanza problematico, perché comporta l’esposizione online dei dati sensibili del nostro wallet, infrangendo le più basilari procedure di salvaguardia dei nostri fondi.

Su mobile inoltre non è possibile accoppiare un wallet hardware, cosa che si può fare nell’estensione per desktop e che garantisce di interagire coi nostri account senza esporre mai chiavi private e seed.

Se lo preferiamo possiamo operare sin dall’inizio su smartphone. I passaggi sono esattamente gli stessi. Il prerequisito è avere MetaMask già installato e operativo sul nostro dispositivo mobile:

  • Visitiamo OpenSea.
  • Clicchiamo in alto a destra sulle tre barrette orizzontali (hamburger menu) e poi su ‘Connect Wallet’.
  • Nella schermata che compare selezioniamo MetaMask e inseriamo la password per aprire l’app.
  • Tornando alla schermata di OpenSea troviamo in alto a destra l’icona del nostro account, e in alto a sinistra un hamburger menu per aprire le opzioni di MetaMask senza uscire dal MarketPlace.

  • Cliccando sull’icona del nostro account MetaMask in alto a destra vediamo con quale account siamo collegati.
  • Cliccando sulle tre barrette blu in alto a sinistra vediamo le scorciatoie con le opzioni di MetaMask a disposizione. Selezionando ‘Wallet’ rientriamo nella schermata principale di MetaMask, quella che mostra token ed NFT. Selezionando ‘Browser’ torniamo su OpenSea (ricordiamo che MetaMask è in sintesi un wallet Ethereum con browser Web 3.0 incorporato).
  • Collegato il wallet a OpenSea, selezionando le tre barrette in alto a destra avremo un nuovo menu, nel quale al posto dell’opzione ‘Connect Wallet’ troveremo il nostro account.
  • Qui cliccando su ‘Profile’ raggiungeremo la pagina del nostro profilo su OpenSea (che nell’immagine qui sotto mostra l’NFT appena acquistato).

In alternativa alla versione web è possibile utilizzare l’app mobile di OpenSea, che è ancora più bella del sito. Strutturata in modo pressoché identico, ha il limite che non si possono fare acquisti di NFT al suo interno.

Una volta connessi a OpenSea possiamo seguire lo stesso percorso visto prima per scegliere e comprare. L’interfaccia su mobile dispone esattamente degli stessi filtri e strumenti, anche se le dimensioni dello schermo rendono un po’ più macchinoso districarsi tra le varie pagine e funzioni.

L’unica differenza è che, durante una ricerca, l’aggiunta dei filtri avviene mediante un apposito pulsante che ne apre e chiude la finestra.

MarketPlaces:La scelta di un MarketPlace dipende da una serie di fattori tra cui:

  • La reputazione.
  • Il volume di trading giornaliero.
  • Le chain supportate.
  • Le categorie supportate.
  • La qualità dell’interfaccia.
  • La commissione sulle compravendite.

A parte OpenSea, altri MarketPlace degni di nota sono:

Se ci stiamo appassionando a questo mondo il modo migliore di capirne il funzionamento è quello di esplorare diversi MarketPlace, per familiarizzare con le dinamiche ricorrenti e scoprire cosa si addice di più alle nostre esigenze.

Come Conservare un NFT:Siccome gli NFT, anche se non fungibili, sono di fatto token su una blockchain, i metodi per conservarli in maniera sicura sono esattamente gli stessi delle criptovalute.

E come per queste, un investimento di poco conto potrebbe nel giro di qualche anno trasformarsi in una piccola fortuna. Di conseguenza è bene non sottovalutarne la salvaguardia.

Le principali linee guida per avere alti livelli di sicurezza sono:

  • Usare esclusivamente wallet non custodial. Se anche compriamo NFT sulle piattaforme centralizzate degli exchange (ad esempio Binance NFT), trasferiamoli sempre in un wallet del quale deteniamo le chiavi private.
  • Possibilmente usare wallet hardware.
  • Non esporre mai online le chiavi private e la seed phrase del nostro wallet.
  • Fare copie fisiche (cartacee o su placca in metallo) della seed phrase e conservarla in più posti al sicuro.
  • Scaricare le applicazioni dei wallet (incluso MetaMask) esclusivamente dai siti ufficiali, verificando l’url nella barra degli indirizzi del browser.

Purtroppo il supporto di NFT da parte dei due costruttori principali di hardware wallet, Trezor e Ledger, è ancora piuttosto limitato. Trezor addirittura non prevede alcuna funzionalità per gestire NFT mediante la propria app Trezor Suite. Si può integrare con MetaMask, ma solo con la versione desktop che al momento non riconosce gli NFT e quindi non ci è d’aiuto.

Per quanto riguarda Ledger, ha recentemente aggiornato l’applicazione Ledger Live per visualizzare NFT al suo interno. Attualmente però gli unici network supportati sono quelli di Ethereum e Polygon.

Di conseguenza, in attesa di aggiornamenti che permettano di visualizzare NFT in maniera più user friendly, la soluzione ottimale consiste nell’usare un wallet hardware accoppiato a MetaMask su desktop, e interagire coi MarketPlace da dentro MetaMask ma tramite gli account Trezor o Ledger ad esso abbinati.

Anche se gli NFT non saranno visibili nelle app ufficiali, i MarketPlace che supportano la blockchain sulla quale abbiamo comprato saranno sempre in grado di mostrare i token e di farci interagire con essi. E soprattutto, gli NFT saranno al sicuro nel nostro wallet hardware.

Ovviamente questa impostazione vale solo per i network EVM compatibili che possono essere aggiunti a MetaMask. Per tutti gli altri è necessario verificare di volta in volta se tra i wallet Web 3.0 dedicati ne esiste qualcuno che supporta l’abbinamento a portafogli hardware.

La ragione di tante lacune è che l’ecosistema cripto ed NFT si evolve a grandissima velocità e allo stesso tempo non ci sono standard universalmente accettati e compatibili, motivo per cui gli sviluppatori delle varie parti coinvolte fanno fatica a stare al passo.
Ricordiamo che i wallet non conservano le criptovalute o gli NFT. Ci permettono solo di vederli e interagirci, in quanto questi si trovano sulla blockchain.

Oltre al requisito fondamentale di garantire ottimi livelli di sicurezza, le indicazioni per la scelta di un buon wallet per NFT si possono riassumere così:

  • Deve supportare più di una blockchain.
  • Deve essere compatibile con i nostri MarketPlace preferiti.
  • Deve avere un’interfaccia intuitiva e facile da usare.
  • Deve supportare sia desktop che mobile.

Capiamo quindi che il motivo per cui MetaMask è il punto di riferimento è che non solo si tratta di un wallet non custodial, ma supporta anche tutte le blockchain compatibili con la Ethereum Virtual Machine (che sono aggiungibili come custom network), rendendolo uno strumento versatile e in grado di soddisfare la maggior parte degli utenti.

Basti dire che i tre network presenti su OpenSea sono tutti gestibili tramite MetaMask. E anche molti altri dei più forniti mercati NFT si trovano su chain supportate da questo wallet: Binance Smart Chain, Arbitrum, Avalanche, Harmony, Optimism, Fantom e Heco, tra le altre.

In alternativa ai wallet hardware e a MetaMask, alcuni validi wallet non custodial e Web 3.0 adatti agli NFT sono:

  • Trust Wallet: esiste solo in versione mobile ma ha una bellissima interfaccia. Essendo di proprietà di Binance, oltre agli NFT su Ethereum supporta alla perfezione tutti i token creati sulla Binance Smart Chain.
  • Coinbase Wallet: nella versione mobile ha un’interfaccia molto ben realizzata. Purtroppo però supporta solo NFT su Ethereum.
  • Enjin Wallet: un altro validissimo wallet Web 3.0, con ottime funzionalità di gestione degli NFT, anche se per ora solo su Ethereum.
  • Math Wallet: è il portafoglio con il maggior numero di blockchain supportate, esiste sia per mobile che per desktop (web app o estensione) e permette di abbinare wallet hardware Ledger. Tuttavia è ancora in fase di sviluppo e bisogna verificare di volta in volta se per il network di nostro interesse è disponibile il supporto NFT.
  • Phantom Wallet: è uno dei migliori wallet per il network Solana, tra gli ecosistemi che hanno visto più grande crescita. Disponibile sia come estensione browser che app su smartphone, ha un ottimo sistema di gestione degli NFT e permette di interfacciarsi con Ledger e quindi trarre vantaggio dalla sicurezza di questo wallet hardware.

Una volta comprato e messo al sicuro il nostro primo NFT potremmo voler provare anche a crearne uno, col procedimento chiamato ‘Minting‘. E’ l’argomento della terza e ultima parte di questa guida agli NFT, che troviamo QUI.

Come Evitare Truffe:Esattamente come per le criptovalute, i mercati NFT sono inondati di truffe. Per fortuna quasi tutti i problemi sono facilmente evitabili. Si tratta solo di avere delle conoscenze di base e stare concentrati quando si fanno compravendite e movimentazioni.

Il motivo principale per cui le truffe funzionano è che molti tra quelli che si avvicinano agli NFT hanno zero esperienza, e iniziano a comprare praticamente a caso. I truffatori lo sanno e sfruttano questi punti deboli. Teniamo sempre presente che su blockchain ogni transazione è irreversibile e una volta che siamo stati raggirati nessuno ci può risarcire.

Trattandosi di una nuova frontiera le insidie sono innumerevoli. Dobbiamo renderci conto che potremmo perdere tutto, e quindi cercare di scongiurare questa evenienza imparando il più possibile.

A parte il discorso già affrontato sul come evitare progetti e NFT senza valore, ecco alcune linee guida per scongiurare brutte esperienze:

  • Verifichiamo sempre l’url della piattaforma alla quale siamo collegati. Esistono siti duplicati che sembrano assolutamente legittimi e nei quali cambia un solo carattere nell’indirizzo web. MetaMask si trova solo presso https://metamask.io, e OpenSea solo su https://opensea.io.
  • Verifichiamo sempre che l’app che stiamo scaricando sia quella ufficiale, e controlliamo numero di download e di recensioni. Esistono cloni di tutte le maggiori applicazioni. Solo le originali hanno centinaia di migliaia di download.
  • Anche nei mercati ufficiali come OpenSea esistono NFT contraffatti, progetti, opere e artisti fasulli, opere rubate e duplicati di pezzi prestigiosi. C’è chi ha pagato cifre astronomiche senza accorgersi che si trattava di una copia senza valore o di un’opera rubata all’artista (come accaduto a Banksy e Lois van Baarle).
    Anche nel caso il prezzo sia troppo basso facciamo un approfondimento per capirne il motivo.
    Non dimentichiamo che siccome i metadati di un NFT sono off chain, sono facilmente recuperabili. Questo significa che, come abbiamo visto prima con la Crypto Chick, potremmo scaricare il jpeg ufficiale di un’opera che vale milioni di dollari, e farne personalmente in pochi passaggi un nuovo NFT. Letteralmente chiunque può creare un duplicato in pochi minuti, e in attimo di distrazione chiunque ci può cascare.
  • Facciamo attenzione agli airdrop, ossia le campagne promozionali che regalano NFT, perché un malintenzionato può inserire codice malevolo nei contratti che contengono. La maggior parte delle campagne sono legittime, soprattutto se siamo stati noi a farne richiesta. Prima o poi però quasi ogni indirizzo riceve in maniera non sollecitata regali in criptovalute e NFT. La cosa da fare è semplicemente ignorarli. Finché non ci interagiamo, e quindi non attiviamo i loro contratti, sono innocui.
  • Un altro modo in cui vengono usati gli airdrop truffa è quello di inviare pezzi di una collezione fasulla a indirizzi appartenenti a figure influenti dell’ecosistema cripto, per poi fare campagne in cui si afferma che il proprio progetto è supportato da questi nomi prestigiosi (che ovviamente sono all’oscuro di tutto). Ora capiamo perché è essenziale andare a fondo con la ricerca prima di procedere con un acquisto importante.
  • Attenzione anche ai famigeratirug pull‘. Un classico esempio sono i progetti che partono in pompa magna, iniziando a rilasciare i primi pezzi di una collezione che ha un programma di uscita promettente, solo per sparire nel nulla appena i primi investitori, attirati dalla speranza di aver trovato i prossimi CryptoPunk, mettono qualche milionata di dollari nei wallet degli autori.
  • Ricordiamo che ogni volta che interagiamo con wallet e DApp dobbiamo firmare ciascun passaggio. Non approviamo contratti, transazioni e finestre MetaMask che non abbiamo letto o non riconosciamo.
  • Se siamo all’inizio stiamo sulle piattaforme più note e su progetti verificati.
  • Paradossalmente la truffa principale è sempre la stessa, la più banale. Qualcuno ci contatta, ad esempio con messaggi privati sui social o via mail, fingendo di essere un incaricato di OpenSea o MetaMask, e di avere bisogno delle nostre credenziali per risolvere un problema. Non appena ci vengono chieste chiavi private e seed phrase sappiamo che si tratta di un truffatore. Il motivo per cui queste manovre sono così comuni è che funzionano, e che sono molto più facili da mettere in atto che scrivere un contratto malevolo.

Conclusioni:Anche se gli NFT esistono da quasi un decennio, è solo dal 2021 che sono diventati un fenomeno culturale e sociale rilevante. Per questo motivo le questioni da risolvere sono ancora numerose e le implicazioni connesse a questa tecnologia fanno emergere ogni giorno nuove domande.

In questo articolo abbiamo coperto i passaggi essenziali per muoverci con cognizione di causa e iniziare a esplorare questo affascinante mondo.

Risorse correlate:

Terminologia Delle Criptovalute – Glossario Veloce
10 Errori da Evitare con le Criptovalute – Guida Gratuita
Capire gli NFT – Cosa Sono e Come Funzionano – Guida Completa Token Non Fungibili – Parte 1
Come Coniare e Mettere in Vendita il Tuo Primo NFT – Minting su OpenSea – Guida Completa Token Non Fungibili – Parte 3
Cos’è MetaMask Wallet, come Installarlo e come Usarlo su Desktop e Mobile – Guida MetaMask Completa – Parte 1
Che Cos’è, Come Funziona e Come Scegliere un Portafoglio o Wallet per Criptovalute
La Differenza tra Criptovalute e Token ERC20, BEP2, BEP20, SPL e TRC20 + Come non Commettere Errori nel Prelevare


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