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Questo articolo è il quinto di una serie di otto guide dedicate al recupero di criptovalute perse.

Nel post introduttivo, ‘Come Recuperare Criptovalute Perse Inviate a Blockchain, Network o Indirizzi Sbagliati‘, abbiamo discusso le cause, le nozioni di base, gli errori che possono portare alla perdita delle nostre monete e le operazioni preliminari per ritrovarle.

E’ una lettura raccomandata in abbinamento alle informazioni che seguono, in quanto contiene indicazioni utili in generale e vengono spiegati processi e scenari che qui per brevità saranno dati per scontati.

In questo articolo (e in ciascuna delle otto guide) ci concentreremo solo sulla situazione specifica e le relative soluzioni.

Trattandosi di Bitcoin e di un suo hard fork, un altro tassello preliminare è la comprensione delle differenze tra diversi network e criptovalute. Se necessario possiamo documentarci leggendo questo articolo di approfondimento.

Infine, considerato che sia Bitcoin che Bitcoin Cash aderiscono agli standard BIP32/39/44, è utile avere una buona familiarità con il convertitore di Ian Coleman, strumento spesso indispensabile per recuperare con successo le monete.

Punti Chiave:
Siccome Bitcoin Cash è un hard fork di Bitcoin, ne condivide gli indirizzi nei formati pre-fork, quelli che iniziano con ‘1’ e ‘3’.
A causa della somiglianza di nome, logo e indirizzi, può capitare di confondersi e inviare Bitcoin a un indirizzo Bitcoin Cash.
Anche se i nostri Bitcoin non sono arrivati, se siamo in possesso delle chiavi private o della seed phrase è facile recuperarli.
Per riottenere accesso alle monete è sufficiente importare le chiavi private di Bitcoin Cash nel nostro account Bitcoin.
Per evitare errori conviene usare sempre indirizzi nel formato più recente, che inizia con ‘bc1’ per Bitcoin e con ‘q’ o ‘p’ per Bitcoin Cash.

SCENARIO: Abbiamo inviato Bitcoin (BTC) a un nostro indirizzo Bitcoin Cash (BCH). Di conseguenza non li abbiamo ricevuti.

Questa situazione rientra nelle casistiche dello scenario numero quattro dell’articolo di presentazione, che riguarda l’invio di criptovalute sulla blockchain giusta ma a un indirizzo sbagliato, del quale però controlliamo le chiavi private.

Errori di questo tipo sono piuttosto frequenti. Si presentano nei molti casi in cui una criptovaluta ha subito un fork, e di conseguenza le monete e gli indirizzi possono venire confusi.

Il nome è quasi uguale, il logo è quasi uguale e l’indirizzo ha lo stesso formato. Basta un attimo di distrazione e il danno è fatto.

Un Hard Fork è un cambiamento radicale del protocollo di un network. Bitcoin nella sua storia ne ha subiti a decine, molti dei quali sono finiti nell’oblio. Quello di maggior successo è indubbiamente Bitcoin Cash, avvenuto nell’Agosto del 2017 a seguito di divergenze sulle modifiche inerenti all’aggiornamento SegWit.

Il network di Bitcoin supporta tre tipi di indirizzi:

  • Legacy (P2PKH), iniziano con ‘1’.
  • Nested SegWit, o semplicemente Segwit (P2SH), iniziano con ‘3’.
  • Native SegWit (P2WPKH o Bech32), iniziano con ‘bc1’.

Anche il network di Bitcoin Cash inizialmente impiegava indirizzi ‘1’ e ‘3’, adesso denominati ‘Legacy’ trattandosi dello standard usato prima del fork.

A inizio 2018 i suoi sviluppatori hanno introdotto un formato specifico, per rendere immediatamente riconoscibili i propri indirizzi ed eliminare l’inevitabile confusione che si era creata tra gli utenti. Si chiama ‘Cash Address’, è basato sul sistema di codifica Bech32 e ha prefisso ‘bitcoincash:’ seguito da un indirizzo che inizia con ‘q’ o ‘p’. 

Così come ogni indirizzo Bitcoin può essere convertito in indirizzi equivalenti negli altri formati, lo stesso succede sul network Bitcoin Cash, con queste compatibilità:

  • I nuovi indirizzi P2PKH che iniziano con ‘q’ hanno un corrispondente Legacy che inizia con ‘1’.
  • I nuovi indirizzi P2SH che iniziano con ‘p’ hanno un corrispondente Legacy che inizia con ‘3’.

In pratica questa situazione fa si che esistano indirizzi identici su entrambe le blockchain. Gli indirizzi Bitcoin Cash Legacy vengono ricavati usando lo stesso standard crittografico di quelli di Bitcoin, e quindi da una certa seed phrase si ottengono indirizzi perfettamente uguali ma che puntano a blockchain differenti.

Di conseguenza può succedere che l’indirizzo a cui inviamo sia ingannevolmente valido, e di perdere le nostre monete.

La confusione è aggravata dal fatto che, essendo il vecchio formato ancora supportato a livello di protocollo, diversi exchange e wallet continuano a preferirlo.

Uno dei problemi dell’ecosistema criptovalute è che a causa dei frequenti aggiornamenti exchange e wallet si adeguano a fatica, o con grande ritardo o solo parzialmente.
A volte addirittura ci rinunciano, considerate le risorse che vanno impiegate e il fatto che i vecchi standard spesso vanno avanti a funzionare per anni.
Alla fine spetta agli utenti verificare la situazione di volta in volta ed essere informati per evitare errori.

Il risultato è che copiamo il nostro indirizzo Bitcoin Cash in formato Legacy dal wallet di destinazione, lo incolliamo nell’interfaccia dell’exchange e procediamo col prelievo di Bitcoin, non immaginando che non vedremo arrivare niente.

Quando preleviamo criptovalute dobbiamo sempre assicurarci di stare usando un indirizzo del network corrispondente, in quanto ogni blockchain lavora separatamente e non comunica con le altre.

Per fortuna, anche se abbiamo inviato a un indirizzo che in realtà si trova su un’altra blockchain, siccome quell’indirizzo esiste ed è comunque nostro (appartiene a un wallet non custodial del quale abbiamo la chiave privata) possiamo recuperare le monete.

Dobbiamo solo esportare la chiave privata dell’indirizzo di destinazione, quello a cui abbiamo erroneamente inviato, e importarla in un nuovo portafoglio per ricreare quell’account sulla rete di Bitcoin.

Può capitare di compiere errori simili non solo nel prelevare da un exchange, ma anche da wallet a wallet, nei casi in cui le piattaforme coinvolte supportino gli indirizzi Bitcoin Cash in formato Legacy.

Soluzione:Di fatto i nostri BTC sono arrivati sulla blockchain nativa, perché è su quella che abbiamo prelevato, ma a un indirizzo che nel nostro wallet si riferisce a un account Bitcoin Cash.

Dobbiamo semplicemente trovare il modo di accedere alle monete, mettendoci in condizione di gestire il nostro indirizzo Bitcoin Cash dall’interno del relativo account Bitcoin.

Ci sono le seguenti possibili soluzioni:

  • Se usiamo wallet che consentono di esportare/importare la chiave privata basterà copiarla dall’account Bitcoin Cash e importarla in un nuovo account Bitcoin.
  • Se usiamo un wallet che non consente di esportare le chiavi private, ma ha l’opzione per importarle, dobbiamo prima recuperare quella del nostro account Bitcoin Cash inserendo la seed phrase in strumenti come il convertitore Ian Coleman, e poi importarla all’interno di un nuovo account Bitcoin.
  • Se usiamo un wallet che consente di esportare le chiavi private, ma non ha l’opzione per importarle, dobbiamo trovare un wallet alternativo compatibile con le specifiche BIP32/39/44 che lo permetta.

In sintesi i passaggi da seguire sono:

  • Esportare e importare la chiave privata nello stesso wallet, quando possibile.
  • Se necessario recuperare la chiave privata per mezzo della seed phrase usando il convertitore Ian Coleman.
  • Se necessario identificare un wallet alternativo che consenta di importare chiavi private.

A tal punto avremo riguadagnato accesso ai nostri BTC.

Il convertitore di Ian Coleman è un software gratuito e open source che consente di inserire qualsiasi tipo di seed e derivare chiavi pubbliche, private e indirizzi delle principali criptovalute e nei maggiori formati disponibili.
In questo articolo di integrazione impariamo a conoscerlo e usarlo a fondo.

Dimostrazione:Per questa dimostrazione immaginiamo uno scenario nel quale usiamo SafePal Wallet (su mobile) e importiamo la chiave privata dell’account Bitcoin Cash in Guarda Wallet (su desktop):

  • Exchange: Kraken.
  • Wallet: SafePal.
  • Wallet di Recupero: Guarda.

Abbiamo comprato un po’ di Bitcoin su Kraken e vogliamo prelevarli. Per farlo andiamo nel nostro wallet, e in un momento di distrazione apriamo per sbaglio l’account Bitcoin Cash.

Clicchiamo su ‘Ricevi’ e copiamo l’indirizzo di ricezione, che essendo in formato Legacy inizia con ‘1’ e non desta nessun sospetto.

Torniamo su Kraken e incolliamo l’indirizzo. Siccome è in uno dei formati accettati sul network di Bitcoin, i meccanismi di sicurezza dell’exchange, che tipicamente riconoscono e segnalano indirizzi non compatibili, non sono in grado di intervenire.

A questo punto, come per qualsiasi prelievo, ci assicuriamo che i dati inseriti siano giusti e confermiamo.

Dopo qualche minuto, non avendo ricevuto niente, andiamo a verificare cosa è successo visitando lo storico delle transazioni all’interno del nostro account sull’exchange.

Come sempre, in questi casi, il passaggio fondamentale consiste nel controllare su un blockchain explorer a che punto è la transazione.

E’ sufficiente individuare la voce corrispondente, copiare il Transaction ID o l’indirizzo, e incollarlo in Blockchair per aprire la pagina che la riguarda.

Come vediamo la transazione è avvenuta sul network di Bitcoin ed è andata a buon fine. L’explorer ci dice chiaramente che lo stesso indirizzo esiste sul network di Bitcoin, su quello di Bitcoin Cash e anche su Bitcoin SV.

Il saldo relativo ai Bitcoin trasferiti corrisponde. Quindi non abbiamo perso niente, le monete sono registrate sulla blockchain e sono nostre: dobbiamo solo trovare il modo di accedervi.

Siccome SafePal non consente di esportare le chiavi private, è il momento di usare il convertitore Ian Coleman. SafePal usa seed phrase di 12 o 24 parole. La nostra è di 12 e quindi selezioniamo questo valore nel menu principale.

Poi la incolliamo nell’apposita finestra e selezioniamo Bitcoin Cash, in modo da ricavare la chiave privata che ci permetterà di ricreare lo stesso account all’interno di un wallet Bitcoin.

Esporre le private keys o la seed phrase del nostro wallet digitandole online o in un software può comportare la perdita di tutti i nostri asset. I procedimenti che le coinvolgono vanno gestiti con la massima cautela.

In un attimo abbiamo la lista di indirizzi e chiavi. Selezioniamo l’opzione per visualizzare il formato Legacy. L’indirizzo che ci interessa è il primo e come possiamo vedere coincide con quello fornitoci da SafePal. La corrispondente chiave privata si trova sulla destra ed è:

KztxAzdNm6aJUmLnAYVu4JHVJvYusaJC9u6ZHawrGXhE43i29rSY

A questo punto, dopo averla copiata, ci dirigiamo su Guarda Wallet. Nelle impostazioni del portafoglio selezioniamo ‘Import’ nella riga relativa agli account di Bitcoin.

Si aprirà una finestra nella quale incollare la stringa di testo della chiave ottenuta da Ian Coleman. Inseriamola e clicchiamo su ‘Add Wallet’.

Compaiono immediatamente l’account e il saldo relativi, e come notiamo l’indirizzo è esattamente quello del nostro Bitcoin Cash wallet in SafePal:

12Ztimec3Jt711FQZDPQQqe6cNjTtfSkkv

Clicchiamo su ‘Confirm’ per proseguire e goderci il riguadagnato accesso ai Bitcoin che pensavamo persi.

Si aprirà la schermata dell’account Bitcoin importato, in questo caso denominato ‘Bitcoin 2’ e con un’icona che indica ‘New’. I nostri 0.00081 Bitcoin compaiono nel saldo dell’indirizzo.

E’ importante ricordare che anche se qui abbiamo ritrovato i nostri Bitcoin, il vecchio wallet andrà avanti a non vederli.

Nel caso specifico di SafePal abbiamo usato un wallet esterno a scopo dimostrativo, ma in realtà questo portafoglio, pur non prevedendo la possibilità di esportare chiavi private, ne consente l’importazione. Siamo quindi in grado di ricreare anche al suo interno lo stesso account, in pochi semplici passaggi.

I wallet non salvano nessun dato relativo alla blockchain. Ogni informazione che mostrano è strettamente correlata allo stato corrente della blockchain, nel senso che un wallet riporta quello che vede al momento sulla rete. E’ per questo che anche se passiamo da un portafoglio all’altro, e interagiamo con le nostre monete usando diversi strumenti, transazioni e saldi risultano sempre automaticamente aggiornati.

Conclusioni:Come notiamo c’è tantissimo da sapere e ci vuole poco a commettere qualche imprecisione. Per fortuna però le possibilità di rimediare sono molte e in questo articolo abbiamo scoperto i passaggi essenziali di un percorso che permette di risolvere agilmente qualsiasi circostanza analoga.

Risorse correlate:

Terminologia Delle Criptovalute – Glossario Veloce
10 Errori da Evitare con le Criptovalute – Guida Gratuita
Come Recuperare Criptovalute Perse Inviate a Blockchain, Network o Indirizzi Sbagliati
La Differenza tra Criptovalute e Token ERC20, BEP2, BEP20, SPL e TRC20 + Come non Commettere Errori nel Prelevare
Come Recuperare le Chiavi Private di un Wallet Usando il Convertitore Ian Coleman


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